
Il dipinto fu realizzato per Lorenzo Nasi, ricco commerciante di panni di lana, in occasione del suo matrimonio con Sandra Canigiari, donna appartenente all'alta borghesia di Firenze.
Nel 1547 l'opera fu ridotta in 17 pezzi a causa del crollo della casa in cui trovava collocazione, colpita dallo smottamento della collina su cui il palazzo poggiava. I frammenti furono recuperati e rimessi insieme. Del danno subito, scrive nel 1568 Giorgio Vasari: «Ritrovati i pezzi fra i calcinacci della rovina furono da Battista, figlio di Lorenzo, amorevolissimo dell'arte, fatti rimettere insieme in quel miglior modo che si potesse».
Nel 1547 l'opera fu ridotta in 17 pezzi a causa del crollo della casa in cui trovava collocazione, colpita dallo smottamento della collina su cui il palazzo poggiava. I frammenti furono recuperati e rimessi insieme. Del danno subito, scrive nel 1568 Giorgio Vasari: «Ritrovati i pezzi fra i calcinacci della rovina furono da Battista, figlio di Lorenzo, amorevolissimo dell'arte, fatti rimettere insieme in quel miglior modo che si potesse».
Dopo una serie di maldestri interventi di restauro ottocenteschi, l'opera è stata sottoposta a 9 anni di attento recupero, culminati in un ripristino presscohè totale del dipinto e della colorazione originale. Dopo la mostra di presentazione a Palazzo Medici Riccardi, conclusa il 1 Marzo 2009, adesso la Madonna del cardellino trova nuovamente il suo giusto spazio all'interno della Galleria degli Uffizi
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