mercoledì 17 marzo 2010

Il Gruppo Storico “Sbandieratori e Musici della Signoria di Firenze” si prepara alla Primavera annunciando a tutti gli appassionati di Storia e Sport il nuovissimo corso di scherma rinascimentale. Sotto la supervisione di un maestro d’armi con una lunga esperienza alle spalle, tale corso - completamente gratuito e rivolto a uomini e donne di ogni età - comprenderà una formazione completa sia nell’apprendimento delle tecniche di combattimento con armi bianche utilizzate nel XV secolo che nell’approfondimento della storia ed evoluzione di sistemi offensivi e difensivi. In aggiunta a tutto ciò sarà anche insegnato ai partecipanti come realizzare il proprio costume da armato e allestire uno spettacolo coinvolgente non solo dal punto di vista prettamente tecnico ma anche scenografico e perfettamente inserito all’interno dello spettacolo con bandiere e strumenti musicali, per ricreare uno spaccato autentico ed emozionante della Firenze del tempo di Lorenzo il Magnifico.

Per ogni informazione sui corsi contattate il 3282432980 (Segretario Iacopo Braschi) o scriveteci su segretario@sbandieratoridellasignoria.it o sul sito www.sbandieratoridellasignoria.com oppure venite a trovarci nella nostra sede in Via Celso, 5 c/o Braschi.

Ricordiamo inoltre le attività già proposte quali i corsi di allenamento per diventare Sbandieratore, Tamburino, Rullante, Chiarina, Figurante o Giocoliere, rivolte sia agli adulti che a bambini e ragazzi dagli 8 ai 14 anni in corsi appositamente studiati per loro e che finiscono con il coinvolgere tutta la famiglia.
Oltre ad una sana attività sportiva gli Sbandieratori e Musici della Signoria propongono anche un ambiente sociale accogliente, dove poter fare nuove amicizie, conoscere il multiforme e colorato mondo del folklore in tutti i suoi aspetti e poter viaggiare nel mondo!

Vi aspettiamo numerosi, HIC SUNT LEONES!

venerdì 21 agosto 2009

Galileo. Immagini dell'universo dall'antichità al telescopio


Le prime scoperte celesti di Galileo risalgono esattamente a 400 anni fa e in questo 2009, che le Nazioni Unite dedicano alla ricorrenza, Firenze rende omaggio all’epopea umana e intellettuale di uno dei suoi figli più geniali con una mostra ricca e spettacolare a Palazzo Strozzi dal 13 marzo al 30 agosto 2009: Galileo. Immagini dell’universo dall’antichità al telescopio.

Il viaggio nel tempo e nello spazio che l’esposizione propone inizia con le visioni mistiche e poetiche dell’antico Egitto e della Mesopotamia; prosegue con le cosmogonie greche caratterizzate dalle geniali sfere omocentriche di Eudosso, attraversa le architetture planetarie di Tolomeo e dell’astronomia araba, rievoca le rielaborazioni cristiane e approda alle tesi eliocentriche di Copernico che ispirarono Galileo e Keplero,gli studiosi che offrirono un contributo determinante all’affermazione definitiva, con Newton, della nuova concezione dell’universo.


Arricchito da applicazioni multimediali e suggestivi filmati divulgativi, questo percorso è illustrato da reperti archeologici, strumenti scientifici di eccezionale bellezza e ingegnosità, atlanti celesti, disegni, dipinti (spettacolari affreschi pompeiani inediti, oltre a Botticelli, Rubens, Guercino), sculture, preziosi codici miniati e straordinari modelli cosmologici funzionanti realizzati per la circostanza. Tra gli oggetti più spettacolari il monumentale arazzo astronomico di Toledo, l’Atlante Farnese, il misterioso dipinto Linder Gallery Interior esposto per la prima volta e il cannocchiale di Galileo.

La mostra si addentra anche nell’universo delle paure e speranze del genere umano, descrivendo i rapporti tra astronomia e astrologia, le relazioni che l’immaginazione da sempre suggerisce tra le configurazioni degli astri, da un lato, e il potere, la musica, la medicina, la formazione del carattere e delle inclinazioni, fino al fascino straordinario che la cosmologia ha esercitato sull’architettura e sull’arte, dall’altro.


Firenze Palazzo Strozzi 13 marzo-30 agosto 2009


Orario:
Tutti i giorni 9,00 - 20,00

Giovedì ore 9,00 - 23,00



INTERO €10,00

Maggiori di 65 anni, gruppi organizzati min. 15 persone, categorie convenzionate*, studenti universitari, diversamente abili, residenti a Firenze
€ 8,50

* CONVENZIONI
Soci Aci, FAI, Touring Club, possessori biglietti o abbonamenti ATAF, biglietti Trenitalia nazionali, internazionali o Eurail Italy Pass, titolari di tessera FMR Symposium, clienti Hotel Reservation, possessori biglietti Firenze Parcheggi,
Museo Casa Buonarroti, Basilica di Santa Maria Novella, Basilica di San Lorenzo, mostra Pisa Il cannocchiale e il pennello

Un adulto con almeno un minore, soci Coop, possessori biglietti Museo Horne, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, teatri dell’Associazione Firenze dei Teatri, Alitalia S.p.A.
€ 8,00

Dipendenti aziende Associazione Partners Palazzo Strozzi, clienti di Banca CR Firenze e Gruppo Intesa Sanpaolo, possessori Family Card Ikea
€ 7,50

Biglietto cumulativo per gruppi scolastici mostra e complesso di Santa Croce
€ 5,00

Ragazzi dai 7 ai 18 anni, gruppi organizzati studenti universitari, scuole primarie e secondarie, possessori MaggioCard. Tutti i martedì studenti universitari
€ 4,00

giovedì 16 luglio 2009

Cannone XVI secolo - Monteriggioni di torri si corona

Falcone della compagnia "La Cinquedea", del XVI secolo anche se alla fine del XV secolo se ne vedono già alcuni sul campo di battaglia

mercoledì 25 febbraio 2009

La Madonna del cardellino

La Madonna del cardellino è un dipinto ad olio su tavola di cm 107 x 77 realizzato nel 1506 circa dal pittore italiano Raffaello durante il suo soggiorno nel capoluogo toscano.

Il dipinto fu realizzato per Lorenzo Nasi, ricco commerciante di panni di lana, in occasione del suo matrimonio con Sandra Canigiari, donna appartenente all'alta borghesia di Firenze.
Nel
1547 l'opera fu ridotta in 17 pezzi a causa del crollo della casa in cui trovava collocazione, colpita dallo smottamento della collina su cui il palazzo poggiava. I frammenti furono recuperati e rimessi insieme. Del danno subito, scrive nel 1568 Giorgio Vasari: «Ritrovati i pezzi fra i calcinacci della rovina furono da Battista, figlio di Lorenzo, amorevolissimo dell'arte, fatti rimettere insieme in quel miglior modo che si potesse».

Dopo una serie di maldestri interventi di restauro ottocenteschi, l'opera è stata sottoposta a 9 anni di attento recupero, culminati in un ripristino presscohè totale del dipinto e della colorazione originale. Dopo la mostra di presentazione a Palazzo Medici Riccardi, conclusa il 1 Marzo 2009, adesso la Madonna del cardellino trova nuovamente il suo giusto spazio all'interno della Galleria degli Uffizi

giovedì 25 settembre 2008

Un Tuffo nella Storia 2008 - Passo del Giogo - Scarperia




Rievocazione storica delle battaglie di sfondamento della Linea Gotica durante la seconda guerra mondiale. Il passo del Giogo fu uno dei teatri di questo tragico evento, fedelmente ricostruito dall'associazione "Linea Gotica Toscana".

“ Un Tuffo nella Storia: 1944-2008”
1° Museo vivo a cielo aperto - 4a Edizione
Visita ricostruita ad un campo di battaglia della 2ª Guerra Mondiale
con veicoli, carri, equipaggiamenti, tende, curiosità e soldati in movimento

per info http://www.goticatoscana.it

martedì 9 settembre 2008

La Rificolona

Alla vigilia della Natività di Maria, i contadini delle montagne casentinesi e pistoiesi si incamminavano verso Firenze per festeggiare la ricorrenza in piazza Santissima Annunziata, dove proprio l'8 Settembre si teneva una grande fiera in cui potevano vendere i loro prodotti. Lungo il cammino, illuminavano la strada con lanterne di varie forme che usavano ovviamente anche in città. I salaci fiorentini non potevano di certo risparmiarsi dal prendere in giro questi rozzi personaggi che sembravano così strani ad un cittadino, e particolare oggetto dello scherno erano le contadine con i loro modi spicci e i goffi vestiti.
Così ogni anno soprattutto i giovani si ritrovavano per fare chiasso e prendere in giro i campagnoli e, ispirandosi proprio alle forme e ai vestiti delle donne di campagna, cominciarono a costruire le proprie lanterne, che con il passare del tempo si chiameranno proprio rificolone. Fiericulone era infatti il soprannome dato alle donne, sia perchè partecipavano alla fierucola sia per richiamare le curve abbondanti delle stesse.
In mezzo a tanta confusione, vien da sè che qualcuno iniziasse a tirare bucce di cocomero per far incendiare le lanterne e sono proprio queste lampade, ancora amatissime dai più piccoli, ad essere arrivate fino ai nostri giorni anche se le forme sono diversissime (dalla mezzaluna al fanale, dal treno al razzo) e le bucce di cocomero sono state sostituite da più efficienti e precise cerbottane. Così ogni anno, la sera del 7 Settembre, giardini e piazze di Firenze si animano di bambini con le loro lanternine in una festa sempre amata.




Festa Fiorentina
della Rificolona

martedì 17 giugno 2008

La Cena dello Imperatore


Peretola - San Biagio a Petriolo


"Roma caput mundi, Peretola secundi"

Dai vecchi del paese questo detto veniva pronunciato con tono grave ed assentendo con la testa ma nessuno sapeva spiegarne il significato. La comparsa dell’imperatore d’Oriente a Peretola, con tutto il misterioso fascino che il personaggio emanava nell’antica mentalità popolare, fu senz’altro un evento che all’epoca onorò il paese e tali fatti lasciavano sempre traccia nella memoria locale. Considerando come nel Rinascimento fosse assai attenuato il mito degli imperatori romani non è da escludere che il curioso detto abbia origine proprio da questo avvenimento.
L’imperatore di Costantinopoli Giovanni VIII, il Paleologo, il 27 luglio 1439 comparve con il suo seguito sulla piazza di Peretola ed il caso volle venisse ospitato da Giovanni de’ Pilli nel suo palazzo di Petriolo.A tal proposito, nel borgo di Petriolo, qualche secolo dopo, arrivò un altro grande dignitario orientale quale il principe indiano Rajaram Chuttraputti Maharajah di Kholapur, dell’evento resta il bellissimo monumento ed il toponimo l’Indiano. Ma torniamo all’imperatore di Costantinopoli come lo troviamo nelle memoria di Giovanni de’ Pilli.


“A di 27 di luglio MCCCCXXXVIIII, trovandomi io Giovanni di Jacopo di Latino de’ Pigli in su lora terza, o poco prima, sulla piazza di Peretola, vidi venire, dalla via di Prato, messer Agnolo di Jachopo Acciaiuoli chon alcuanti famigli, et dicto sonando alla porta della chiesa di Peretola, et fece pichiare alchune volte. Et veggendo io non gl’essere aperto, andai allui, et domandolo quello andassi faciendo, et quello voleva dal priore, sella mia domanda era honesta. Rispuosemi: io vengho da Pistola et da Prato in chompagnia dello imperadore di Chostantinopoli”.II prete rifiutò l’ospitalità chiesta dall’Acciaiuoli, a tal punto Giovanni de’ Pilli propose il suo palazzo a Petriolo che venne di buon grado accettato.“et diritto a chasa nostra lo chondusse, nella quale venne chon quaranta in cinquanta chavagli molto bene a punto et chon molti suoi baroni, signori e gentili huomini; er perche lui era perduto nelle gambe entro insino nella nostra sala a chavallo (…) e quivi dormi uno sonno per insino che quegli suoi providono al suo mangiare (…) Et nota, chella prima vivanda mangio una insalata di porcellana et di prezemoli chon molte cipolle, et lui stesso volle nettare.Dipoi ebono pollastri e pipioni lessi, e dipoi pollastri e pipioni squartati e fritti nella padella con lardo (…) ellultima sua vivanda fu certe huova gettate in sui mattoni chaldi, dove serano cotte laltre cose; e messogliele in una scodella chon molte spezie (…) In sulla sera, a ore XXIII, e per ventura più tardi, messere Agnolo mando per me, chero nellorto chon quelli suoi gentili huomini, et feciemi inginocchiare ai piedi del detto imperadore (…) e menatogli il chavallo in sala, e serrato luscio, monto a chavallo, e tennono alla via di Firenze lungho larno. Et noi dipoi, a chommemorazione delle suddette chose, faciemo dipignere larme sua di sopra luscio della nostra sala, chome anchora si vede.”


A memoria dell'evento sulla facciata del palazzo de' Pilli verrà scoperta una lapide marmorea.


Note a cura di Marco Conti


Ecco invece come l’assessore Eugenio Giani al Turismo di Firenze commenta l’evento:


“La cena dell’Imperatore vuole rievocare l’episodio storico che evidenzia la rilevanza che Peretola ha avuto quale centro autonomo da Firenze nel contesto di una vasta area che da Prato al centro storico di Firenze evidenziava comunità con una propria storia e identità.


Peretola è cresciuta nel tempo come borgo e quindi come paese per l’importanza fondamentale delle vie di comunicazione, le attuali strade ‘Pratese’ e ‘Pistoiese’, fondamentali riferimenti per l’attraversamento trasversale dalla Toscana da Firenze al mare, ma anche snodi per l’attraversamento degli Appennini nei vari punti che ogni epoca storica ha singolarmente privilegiato, dal passo delle Radici, alle montagne Pistoiesi.


Peretola costituiva centro di alloggio per viandanti che lambivano Firenze senza dover entrare nelle antiche mura che peraltro venivano chiuse all’imbrunire.


Fu motivo di grande orgoglio e rilevanza storica per Castruccio Castracani, ci raccontano le Cronache di Giovanni Villani, arrivare ad occupare Peretola per organizzare il definitivo assalto a Firenze nei primi anni del secolo XTV, salvo poi essere impossibilitato dal sopraggiungere della morte con malattia febbrile che lo portò a soccombere in appena tre giorni.


La vitalità e senso di autonomia della parte ad Ovest di Firenze del resto è ben presente agli storici che sanno come fino al 1930 Brozzi e Peretola siano stati Comune autonomo dotati di proprio Municipio, organi partecipativi, capacità di indirizzo e decisione sullo sviluppo locale.


Non vi è quindi certo da meravigliarsi se nel Borgo che ha dato origine al ceppo dei Vespucci, così caro al celebre Amerigo, l’Imperatore Giovanni VIII Paleologo abbia deciso di fermarsi una calda sera di luglio del 1439 quando, per volontà di Cosimo il Vecchio, Firenze era al centro del più grande evento internazionale per la Cristianità: il Concilio con il quale il Papa Eugenio IV intendeva proporsi il delicato e grandioso obiettivo della riunificazione fra la chiesa Cattolica d’Occidente e quella Ortodossa d’Oriente.


Giovanni VIII Paleologo veniva da Prato e probabilmente intendeva essere ospitato nella chiesa, ma l’ospitalità del nobile Giovanni dei Pilli gli consentì di trascorrere serenamente la notte nel palazzo di famiglia della nobile dinastia ‘de Pigli’. Si tratta di un episodio che sarà ricordato in una lapide posta sul palazzo a cura del Circolo Bruno Cecchi, meritoria istituzione di Peretola.


Occorre trarre spunto da questo episodio per capire come la storia di Peretola e Brozzi debba essere attentamente riscoperta e valorizzata trovando sempre più; occasioni di ricordo dell’identità dell’antico centro oggi integrato nel più complessivo sviluppo di Firenze.


Grazie a Marco Conti e al Prof. Marco di Branco per la passione e competenza del loro lavoro di ricerca, a Renzo Funosi per l’insostituibile ruolo di organizzazione e promozione delle realtà sociali operanti a Peretola.”

La trattoria "da Burde", con i suoi cento anni di attività, costituisce un punto di riferimento gastronomico e culturale locale. L'ambiente è caratterizzato da un arredamento stratificatosi durante il suo lungo trascorso storico. La trattoria fa parte degli esercizi storici fiorentini e la sua cucina è stata anche codificata come "tipica" dal Comune. Specializzata nella cucina fiorentina a carattere familiare, fra l'altro, propone anche gli antichi sapori dei piatti medioevali.


LINK ALLA TRATTORIA: http://www.burde.it/