Sembra che dapprima a Michelangelo fosse affidato soltanto il compito di sovrintendere alla decorazione scultorea, mentre Jacopo Sansovino procedeva a far eseguire a Baccio d'Agnolo un modello ligneo per la facciata, molto apprezzato sul momento, e oggi perduto. Nel corso dell'anno 1516 la contesa per una così prestigiosa commissione toccò momenti di aspra lotta, finché, nell'autunno, Michelangelo ottenne da Leone X l'incarico anche per la progettazione architettonica della facciata. Liberatosi finalmente dei concorrenti, egli risolse genialmente il problema che sempre assillava gli architetti del Rinascimento, quando si dovevano applicare correttamente gli ordini classici alle facciate irregolari delle chiese a pianta basilicale: nascose, e fece dimenticare, la struttura esterna della chiesa dietro lo scenario laico di uno splendido palazzo privato.
La progettazione michelangiolesca della facciata attraversò tre fasi principali, che si possono individuare in tre disegni della Collezione della Casa Buonarroti, il 45 A, il 47 A, il 43 A. L'immagine ormai precisata di quest'ultimo foglio si tradusse con ogni verosimiglianza nel grande modello ligneo della Casa Buonarroti che rispecchia il passaggio dalla fase progettuale all'iter esecutivo, fissato nel contratto stipulato tra Leone X e l'artista il 19 gennaio 1518. Il 10 marzo 1520 Michelangelo stesso registra la rescissione del contratto, anche se solo per quanto concerne la fornitura del marmo, e il materiale fino ad allora raccolto viene destinato a pavimentare la chiesa di Santa Maria del Fiore. Ma l'attività del cantiere continua, pur se a rilento, e se ne hanno testimonianze certe fino all'aprile del 1521.
In quell'anno morì Leone X; dopo il breve pontificato di Adriano VI ascese al soglio papale, nel novembre del 1523, Clemente VII, anch'egli un Medici, che palesò più di una volta l'intenzione di riprendere i lavori della facciata. Soltanto la sua morte (1534) esaurì per sempre ogni possibilità di realizzare il grande e tormentato progetto.
In occasione dei festeggiamenti in memoria di Anna Maria Luisa de Medici, Elettrice Palatina, e ultima discendente dei Medici, colei che ebbe consegnò il meraviglioso patrimonio della sua famiglia alla città e non ai Lorena che governavano in quel tempo Firenze, è stata illuminata la facciata della basilica con immagini del progetto originale di Michelangelo ed è stata donata una colonna progettata dall'artista, proveniente dalle cave delle Alpi Apuane, conservata presso la Fondazione "Teseco per l'arte" Pisa.
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